La perdita 2015/16 della società Udinese Calcio Spa, pari ad Euro 27.008.141, è dovuta a tre fattori:
- minori plusvalenze per Euro 35,15 milioni;
- l’adozione del criterio degli ammortamenti decrescenti per gli investimenti nel nuovo stadio, che ha determinato maggiori costi per 6,82 milioni di Euro ;
- l’adozione del criterio degli ammortamenti decrescenti per i “Diritti pluriennali alle prestazioni dei giocatori”, che ha determinato maggiori costi per 4,59 milioni di Euro .
Per quanto riguarda l’ammortamento delle spese legate all’ultimazione della ristrutturazione dello Stadio Friuli – Dacia Arena, l’Udinese ha optato per il metodo dell’ammortamento decrescente, che vede la concentrazione delle quote di ammortamento nei primi sette esercizi di entrata in funzione del bene stesso, anziché a quote costanti sui 99 anni. Tale scelta è stata motivata sulla base di studi approfonditi, di business plan redatti da terze parti, e “tenuto anche in considerazione il fatto che lo Juventus Stadium sia ritenuto già obsoleto a distanza di pochi anni”. Gli Amministratori hanno voluto evidenziare che la maggiore attrattività del nuovo Stadio nei confronti sia del pubblico che degli sponsor, a prescindere dai risultati sportivi conseguiti è dimostrata dal deciso incremento dei ricavi da gare e dei proventi da sponsorizzazione.
L’esercizio 2015/16, è stato anche caratterizzato da un deciso decremento delle plusvalenze derivanti dalla cessione dei diritti dei calciatori rispetto a quelle della stagione sportiva passata, che rappresentano tradizionalmente il punto di forza della società. Tuttavia, si è registrato un aumento del valore della produzione (senza plusvalenze) che si può attribuire ai maggiori ricavi dei proventi televisivi e si è manifestato un decremento dei costi della produzione (senza minusvalenze), in particolare dei costi per servizi. Si deve altresì evidenziare un incremento dei debiti finanziari verso il sistema bancario, pari a 15 milioni, dovuto alle erogazioni dei mutui contratti in relazione ai lavori di ristrutturazione dello Stadio Friuli.
Il nuovo stadio è stato di fatto inaugurato nel mese di gennaio 2016, il giorno della partita Udinese – Juventus.
Nella stagione sportiva 2015/16 l’Udinese ha raggiunto il sedicesimo posto (16° nel 2014/15) in classifica con 39 punti (41 punti nel 2014/15).
L’Udinese è comunque un club che può vantare uno stadio di proprietà. Il “Nuovo Stadio Friuli” è stato inaugurato di fatto nel gennaio 2016, pertanto eserciterà in pieno i suoi effetti nella stagione 2016/17.
La società di calcio “Watford Association FC Ltd” risulta come “controparte non indipendente”; mentre, al 30 giugno 2016, non risulta più parte correlata la società di calcio “Granada CF”, a seguito della cessione del club verso la fine della Stagione Sportiva 2015/2016.
Il Nuovo Stadio Friuli
Nel mese di luglio 2012, l’Udinese vinse la gara d’appalto per l’assegnazione del diritto superficie per 99 anni dello Stadio Friuli per € 4.550.000 e l’autorizzazione alla ristrutturazione dello stadio per un importo di € 21,5 milioni. L’investimento inizialmente previsto era di € 25 milioni, per uno stadio da 25.100 posti a sedere, totalmente coperti. I trasferimento del diritto di superficie sull’area dello “Stadio Friuli”, è avvenuto in data 29 marzo 2013. La partita Udinese – Juventus del mese di gennaio 2016, ha inaugurato il nuovo Stadio completato.
In bilancio tra le Altre Immobilizzazioni immateriali figurano “Diritto di Superificie” per Euro 4.550.000 ammortizzato per la durata di 99 anni.
Tra le Altre Immobilizzazioni immateriali figurano anche le spese sostenute per la ristrutturazione dello Stadio Friuli, per l’importo di € 30.006.241,04 che non sono considerate beni materiali (fabbricati). Infatti, alla scadenza dei 99 anni, il diritto di superficie si estinguerà e gli immobili torneranno in piena proprietà del Comune; pertanto, la corretta natura di tali spese è quella la stessa della proprietà superficiaria e quindi di immobilizzazione immateriale.
Per quanto riguarda gli ammortamenti di tali spese si è optato per il metodo dell’ammortamento a quote decrescenti, anche in considerazione del principio della correlazione tra costi e ricavi. Il Business Plan elaborato dimostra come a partire dalla stagione sportiva 2022/2023 i ricavi aggregati derivanti dall’investimento supererebbero il totale delle quote di ammortamento. Per tale motivo, a partire dalla stagione 2015/2016, si è provveduto ad ammortizzare il cespite, considerando la maggior concentrazione di quote, pari ad Euro 28.505.929 che rappresentano il 95% dell’intero investimento pari a € 30.006.241, proprio fino alla Stagione Sportiva 2021/2022; mentre, a partire dalla Stagione Sportiva 2022/2023 il restante 5% da ammortizzare pari a € 1.500.312, verrà ammortizzato nei residui 92 anni con una quota costante pari a € 16.308 nel rispetto della durata del diritto di superficie e della proprietà superficiaria.
L’operazione raggiunge la piena copertura economica dall’ottavo esercizio di entrata in funzione dello stadio.
La continuità aziendale
La valutazione delle voci del bilancio è stata fatta nella prospettiva della continuità dell’attività e non è stato mosso alcun rilievo sul tema da parte della società di revisione Fausto Vittucci & C. Sas di Roma. Tuttavia, sono presenti dei richiami d’informativa.
Il primo richiamo d’informativa è relativo alla circostanza che l’approvazione del bilancio d’esercizio al 30.06.2016 è stata rinviata ai centottanta giorni. Tra le cause che hanno determinato il rinvio sono citati gli sviluppi relativi alle perquisizioni avvenute presso gli uffici della società ad opera della Guardia di Finanza. I Processi verbali di constatazione notificati, hanno causato la necessità di produrre numerosa documentazione, che ha tenuto impegnato il personale. Gli Amministratori hanno deciso di non procedere ad accantonamenti per eventuali oneri futuri da contenziosi fiscali. Nel caso di accadimenti passivi si renderebbero necessarie tutte le operazioni occorrenti per garantire la continuità.
La società non ha redatto il consolidato perché le controllate “Udinese TV Trading & Energy srl” e “Stadium Srl” non hanno ancora iniziato l’attività.
Nella Nota integrativa gli Amministratori hanno precisato per quanto riguarda la continuazione dell’attività, “che l’eccezionale perdita dell’esercizio è data dal contemporaneo effetto degli ammortamenti decrescenti applicati sui diritti pluriennali dei calciatori e dal criterio adottato per l’ammortamento della proprietà superficiaria Stadio Friuli a cui va a contrapporsi l’esiguo, rispetto agli andamenti storici dell’ultimo decennio, risultato dell’attività dei “trading” sui calciatori”.
Il collegio sindacale, nella sua Relazione, ha evidenziato, a titolo di Richiamo d’informativa, che gli amministratori, alla luce della situazione infrannuale al 30.11.2016, ritengono non essere sussistente il rischio di continuità e nella nota integrativa riportano “… qualora dovessero concretizzarsi nel prossimo futuro degli accadimenti passivi in conseguenza dei due Processi verbali di constatazione relativi alla nota perquisizione effettuata in data 11 dicembre 2014 presso i locali della Vostra Società dal Nucleo di Polizia tributaria di Udine, potrebbe essere necessario effettuare tutte le operazioni occorrenti, per mantenere conservata la continuità”. Inoltre, il Collegio Sindacale ha evidenziato che, come riportato dagli amministratori nella nota integrativa si precisa che ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs.127/1991 la Società non redige il bilancio consolidato in quanto le due società controllate al 100% Udinese TV Trading & Energy S.r.l. e Stadium Hospitality S.r.l., non hanno ancora iniziato l’attività per cui sono state costituite.
La Proprietà e le parti correlate
La proprietà della società fa capo per il 99,43% alla Gesapar SA, con sede in Lussemburgo, che al 30 giugno 2015 risulta avere un patrimonio netto di € 15.488.831 (€ 15.506.482 nel 2014), con un capitale sociale € 9.300.000, composto da 124.000 azioni. Al 30 giugno 2015, risulta una perdita di esercizio di € 17.651, con un valore della produzione di € 99.111.
Nella Relazione sulla Gestione è specificato che l’Udinese ha intrattenuto “rapporti rilevanti” con Watford Association Fc Ltd, che è considerata come “controparte non indipendente”: crediti commerciali per € 18.907.981; debiti commerciali per € 272; ricavi per € 4.537.418 e costi per € 632.181. Nella Relazione sulla Gestione è ribadito che i rapporti con le controparti non indipendenti non comprendono operazioni atipiche e/o inusuali e sono regolati da condizioni di mercato. Nella Nota integrativa è specificato che il risconto sul contratto in essere con la società Watford Association FC Ltd è allocato tra i risconti attivi.
Al 30 giugno 2016 non risulta più correlato il Granada CF, a seguito della cessione dello stesso verso la fine della Stagione Sportiva 2015/2016.
La Struttura dello Stato Patrimoniale
Ovviamente, il giudizio sulla struttura dello Stato Patrimoniale dipende dall’aver adottato il principio della continuità aziendale tra i criteri di valutazione del bilancio.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,11 (1,27 nel 2014/15), ciò vuol dire che, adottando il principio di continuità aziendale, al 30.06.2016, il club possedeva dei beni il cui valore era di sufficiente a pagare i debiti.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,52 (0,55 nel 2014/15), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
Anche non considerando i risconti passivi, pari a € 8,9 milioni, l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,11 (0,27 nel 2014/15). E’ aumentato il ricorso al capitale di terzi.
Infatti, l’equity ratio, ossia l’indice di copertura delle attività con mezzi propri, è diminuito dal 21,1% al 10,2%. Il ricorso al capitale di terzi risulta nella misura del 89,8% (78,9% nel 2014/15) degli impieghi.
Il Patrimonio Netto
Il Patrimonio Netto è conforme a quanto stabilito dal regolamento sul Fair Play Finanziario, poiché è positivo per € 19,47 milioni (€ 46,48 milioni nel 2014/15); ma, risulta in diminuzione di 27 milioni (- 58,1%). La variazione è dovuta essenzialmente al conseguimento della perdita d’esercizio per € 27.008.141. L’assemblea dei soci del 26 giugno 2016 aveva deliberato di ripianare la perdita 2014/15 di € 5.958.674, mediante l’utilizzo della riserva straordinaria, che, alla chiusura dell’esercizio risulta pari a € 9.342.029; mentre la Riserva legale ammonta a € 2.653.297.